Piccoli storici…il Medioevo (e non solo!) a Bari
Noi, piccoli aspiranti storici, ci siamo incontrati in Piazza del Ferrarese.
La prima opera che abbiamo osservato è costituita da due strade sovrapposte di epoche diverse: la strada più in profondità risale all’epoca romana, una frazione della via Appia Antica Minucia, chiamata così dal console Marcus Minucius Rufus; l’ altra strada, molto successiva, risale ad epoca cinquecentesca.
Accanto ad essa sono situate le fondamenta della Porta Nova.
Abbiamo visto La colonna degli Infami.
Essa è stata edificata per punire i colpevoli di usura: inizialmente, questi dovevano restare in pendi per tutta la giornata, attaccati alla colonna e i passanti potevano dare una pacca sul loro deretano. Inoltre, la colonna, al principio, non era munita del leone che vediamo ogg
i: esso è stato aggiunto in un secondo momento per volere di Isabella d’Aragona, che riteneva fosse cosa poco consona mostrare il deretano dei copevoli di usura. Da quel momento, quindi, l’usuraio condannato si dovette sedere sul leone per essere schiaffeggiato dai passanti.
Di nuovo in cammino: abbiamo imboccato strada Palazzo per vedere la casa dei Tanzi.
I Tanzi erano una importante famiglia barese. Fecero costruire la loro abitazione su pietra di calcarenite di origine mesozoica. Sul cornicione della loro casa è incisa
in latino la frase
“Incredere hasedes quisquis amicus eris”
che, tradotta in italiano, suona così:
“Entra se tu sei un buon amico“.
Nel cortile interno della casa era appeso in grandi dimensioni lo stemma della loro famiglia.
Continuando sulla stessa strada ci siamo imbattuti nel panificio Fiore, il panificio più antico della città: anche questo fa parte della nostra storia! Naturalmente, non abbiamo potuto resistere ad un pezzo di focaccia.
Il nostro percorso non è finito qui: abbiamo visto i tanti fregi sulla porta dei leoni della basilica di San Nicola e abbiamo visitato la cripta della cattedrale di San Nicola.
Giovanni Grittani