Apparecchi elettronici: perché tanti contro
I nostri genitori a volte non ci fanno giocare ai giochi elettronici: anche se a noi questo fa arrabbiare, in realtà, lo fanno per il nostro bene!
Non voglio dar loro ragione a tutti i costi, ma voglio provare a mettermi nei loro panni.
Conosciamo i telefoni e altri strumenti tecnologici da troppo poco tempo: per l’esattezza il primo telefono cellulare è nato nel 1973, quindi solo 46 anni fa. Può sembrare tanto, ma, in effetti, questi anni non sono abbastanza per conoscere tutti i possibili effetti collaterali.
Una cosa però è certa: il telefono cellulare ha modificato il nostro aspetto comportamentale.
Un uso controllato non fa male: anche i genitori possono tollerarlo. Ma se, come spesso accade, si usa lo smartphone anche per 2 ore consecutive, allora è decisamente troppo.
Riguardo agli effetti nocivi comportamentali ci sono tantissimi aspetti da considerare: può capitare, ad esempio, che qualcuno pubblichi le sue foto sui social e rimane lì ad aspettare i like dei suoi follower. E se questi non arrivano? Si può addirittura cadere in depressione. Se, invece, i riscontri ci sono, ma sono negativi, si può arrivare anche a conseguenze ben peggiori…Da qui possono avere origine i fenomeni di cyberbullismo di cui, purtroppo, tanto si parla.
Effettivamente, quello che ho notato anche io è che, alcune volte, per esempio alle cene di classe, ci si riunisce in piccoli gruppi per giocare con queste apparecchiature e non si sta mai tutti insieme. Ancora più brutto è quando i ragazzi più grandi stanno ognuno per i fatti propri, a guardare il telefonino e non si parlano nemmeno.
Secondo me, è giusto usare questi strumenti tecnologici, ci permettono di fare tante cose e di conoscere nuovi mondi, ma senza starci appiccicati tutto il giorno. E poi, mi raccomando, la cosa più importante è il contatto umano, quindi, non isoliamoci!
Alessandro Trotta