Come giocavano i nostri antenati?
Vi siete mai chiesti come si divertivano i nostri avi? Bene, è il vostro giorno fortunato.
Gli antichi Romani si svagavano in una maniera secondo me molto strana, ossia vedendo combattere i gladiatori: puntualmente venivano uccisi, sopravvivevano solo i più forti. Un’alternativa meno cruenta erano alcuni giochi da tavola, tipo il backgammon.
Gli antichi Egizi, secondo me, avevano dei giochi molto più divertenti.
Giocavano con bambole di stoffa o legno, palle da giocoliere, che usavano i prestigiatori dell’epoca.
Si divertivano anche con un gioco che si chiamava La stella: in pratica c’erano due ragazzi che tenevano per il polso due ragazze che usavano i talloni per fare perno e così giravano.
Uno dei giochi da tavola più praticati, invece,era Il gioco del serpente chiamato pure Mehen: era un serpente di legno arrotolato la cui testa era riprodotta al centro del cerchio, le caselle assomigliavano alle scaglie del corpo di un serpente e si facevano sempre più piccole con l’avvicinarsi del centro del gioco; anche se le regole non sono state ancora ritrovate, sappiamo solo che i giocatori dovevano fare rotolare lungo la spirale delle biglie rosse e bianche mentre per spostarsi nelle caselle si usavano sei pedine a forma di leone e leonessa.
Il Senet, il gioco più popolare dell’Antico Egitto, era una scacchiera rettangolare divisa in trenta caselle quadrate disposte su tre file parallele; ogni giocatore lanciava dei bastoncini di legno aventi la stessa funzione dei dadi; c’erano le pedine, che dovevano compiere l’intero percorso della scacchiera evitando alcune caselle “sfortunate”, cinque di esse avevano la forma di rocchetto e sette di cono con la punta arrotondata.
Un altro gioco chiamato Gioco delle venti caselle o Tkhau, prevedeva l’uso di una superficie divisa in venti caselle, dodici nel centro e quattro su entrambi i lati, dove dodici pedine si muovevano aiutate da astragali, (un dado a quattro facce).
Il Gioco del cane e dello sciacallo era un altro dei passatempi molto conosciuti nell’antico Egitto. Era un gioco a forma di piccolo tavolo di legno posto su quattro zampe di animale, sul lato superiore erano realizzati su due file trenta fori simmetrici sui quali si mettevano dei bastoncini appuntiti decorati alle estremità con teste di sciacallo e cane.
Alessandro Trotta