La tempesta Vaia
Il 26 maggio 2018 una violenta tempesta, durata tre giorni, si abbattuta in alcune zone del nord Italia, causando un vero e proprio disastro ambientale.
A tale tempesta è stato dato il nome “Vaia” che in portoghese significa “grido improvviso”.
Drammatiche sono le immagini e i video relativi all’evento: interi boschi del Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia rasi al suolo da venti impetuosi.
L’entità del danno ai boschi e foreste alpini è stato tale che occorreranno decenni o secoli per riparare le ferite aperte: si parla di una perdita di 25000 ettari di bosco fra Asiago e Cortina e di oltre 1 milioni di metri cubi di alberi caduti in Trentino Alto Adige, pari al doppio del legname che abitualmente viene portato nelle segherie ogni anno.
Nel dettaglio si è trattato di un fortissimo vento lineare, senza fenomeni vorticosi.
In val di Fassa, di Fiemme, in Cadore, Agordino e altre zone il paesaggio è letteralmente cambiato. Moltissimi sono stati i danni, oltre che economici, anche ecologici, alla biodiversità e legati al mancato assorbimento di gas serra.
Quanto hanno inciso i cambiamenti climatici su tale tragedia? Impossibile dirlo, ma un fattore che può avere influito indirettamente è l’amplificazione artica, ovvero le variazioni indotte alla corrente a getto polare dal ritiro dei ghiacci artici marini.
Quest’estate ho avuto modo di vedere da vicino ciò che la tempesta aveva provocato e ho ascoltato le persone del luogo che mi hanno confermato come questo avvenimento sia stato disastroso.
Il disastro idrogeologico è stato devastante e recuperare l’equilibrio dell’ecosistema è l’obiettivo che si sono prefissati alcuni giovani designer.
Aiutiamo questo progetto, acquistando un oggetto che recupera il legno della tempesta. Per ogni oggetto venduto verrà piantato un nuovo albero ripristinando così l’ecosistema!
Ginevra Palmisano
