I calzini spaiati

Lo scorso venerdì 5 febbraio 2021, è stata la Giornata dei calzini spaiati 2021. Una ricorrenza strana ma divertente, che ormai da oltre dieci anni unisce tutti coloro che perdono i calzini in lavatrice o sotto al letto e non riescono più a riaccoppiarli. Ma l’obiettivo della Giornata non è solo far sentire meno soli quanti ogni giorno sperimentano l’affannosa ricerca di un paio di calzettoni dello stesso colore. Bensì diffondere tra grandi e piccini lo spirito dell’amicizia e dell’accoglienza, segnalando che “diverso” non è necessariamente sinonimo di brutto o cattivo. E che è importante guardare all’altro senza giudicare, imparando a considerarlo speciale proprio per la sua unicità.

Giornata dei calzini spaiati. Foto di A.R., 2F-Santomauro.

L’idea di una maestra di Udine

In quest’anno segnato dalla pandemia l’iniziativa ha un valore in più: quello di farci sentire meno esclusi e disorientati.  Un antidoto all’isolamento, per non sentirsi proprio come un calzino che abbia perso il compagno. In Italia, l’iniziativa con lo scopo di sensibilizzare sull’autismo e su altre diversità, è nata dai bambini della scuola elementare di Terzo di Aquileia, in provincia di Udine. L’idea dei bambini era dimostrare con un gesto che le piccole o grandi differenze non cambiano la sostanza delle cose: due calzini diversi per forma, misura e colore sono sempre e comunque calzini e perfettamente in grado di assolvere la loro funzione, aggiungendovi un tocco di fantasia. Da quella prima volta a Terzo, l’iniziativa si replica ogni primo venerdì di febbraio.

Partecipare è semplicissimo: basta indossare (senza sentirsi inadeguati) due calzini uno diverso dall’altro e trascorrere così tutta la giornata. Tutti possono aderire, non solo i bambini: gli insegnanti, i genitori, i nonni.

Quest’anno più di sempre ci sentiamo tutti calzini spaiati e ci sentiamo un po’ soli. Però come i calzini non perdono mai la speranza di ritrovarsi, così noi non vediamo l’ora di ritrovarci, riabbracciarci e stare di nuovo insieme! 

Curiosità: perché la data della Giornata non è fissa, ma cambia ogni anno? L’iniziativa “è nata” in una scuola e quindi è molto importante che le scuole possano parteciparvi, se fosse fissa, ci sarebbero anni in cui cadrebbe di sabato, domenica oppure in un giorno festivo.

In effetti sono tante le attività suggerite per le scuole interessate: letture e alle riflessioni sulla diversità e specialità di ognuno di noi,  storie inventate sui calzini spaiati da regalare alle classi più piccole in un “gemellaggio speciale”; concorsi sul “motto” più originale o emozionante. E ancora: appendere, come su un filo per il bucato, i calzini spaiati sul cancello della scuola o sugli alberi, con un messaggio:

TUTTI SIAMO DIVERSI EPPUR SPECIALI

oppure

DISTANTI, MA OGGI UN PO’ TUTTI PIÙ VICINI.

DIVERSO È BELLO

Non si tratta, dunque, di moda né di tendenze ma di un’iniziativa volta alla sensibilizzazione verso una tematica universale e inclusiva, basata sul rispetto reciproco, sulla solidarietà, sull’accettazione dell’altro da sè. Un modo per non sentirsi esclusi, alienati e disorientati. Un antidoto all’isolamento, sensazione simile a quella di un calzino che abbia smarrito il compagno.

I nostri calzini spaiati

 

Storiella dei calzini spaiati

In una grande fabbrica di tessuti al nord Italia vivevano due fili di lana di diverso colore che non potevano sopportarsi per niente. I loro compagni cercavano in tutti i modi di mettere pace e serenità tra i due, ma invano. C’erano, anche, altri fili che si divertivano a mettere ancora più discordia tra i due.

Un giorno i due fili vennero accoppiati per caso per far parte del medesimo paio di calzini. Da subito, iniziarono a litigare.

– “Io sono di pura lana, tu sarai certamente un misto lana-acrilico!”, borbottava uno.

– “Siamo usciti dalla stessa partita, per cui siamo fatti dello stesso materiale! Tu, piuttosto, sarai certamente più pungente di me, vedendo il tuo carattere e vedrai che il nostro uomo non potrà sopportarti!”, rispondeva l’altro.

– “Non potrà sopportare me? Vedrai tu… verrai subito buttato nell’immondizia! Hai sempre un’aria burbera”

– “E tu trasformato in uno straccio della polvere!” 

Quei due calzini petulanti continuarono a litigare e litigare. E se inizialmente lo fecero solo tra di loro, quando finirono in uno scatolone pieno di coppie di calzini, iniziarono a coinvolgere nelle loro discussioni anche i compagni.  Inizialmente gli altri calzini cercarono di ignorarli, poi finirono per lasciarsi coinvolgere dalle sciocche e inutili discussioni di quei due.

– “Guarda che bel colore vivace che ho io, e guarda invece te come sei sbiadito! Non sembra anche a voi?”

– “Guarda i miei disegni, come sono perfetti! I tuoi, invece, sono imprecisi e sbavati! Lo vedete anche voi, vero?”

– “Senti come sono morbido io! Invece tu sei così ispido che mi dà addirittura fastidio starti accanto! Venite a sentire anche voi!”

– “E tu? Hai un odore fastidioso già di tuo! Figuriamoci dopo che sarai stato indossato! Lo sentite anche voi, vero?”

Questo, a lungo andare, finì per creare vere e propri schieramenti. Più il tempo passava, più i gruppi diventavano agguerriti. E man mano che altri calzini finivano nella scatola, gli scontri e la polemica si allargavano. Anche quando il paio di calzini che aveva dato il via al tutto fu buttato via, nulla cambiò: la guerra era ormai iniziata e nulla si poteva più fare per correre ai ripari.

Un giorno, i calzini scoprirono un luogo in cui poter scomparire o far sparire i compagni indesiderati: la lavatrice. Iniziò quindi una guerra vera e propria. C’era chi faceva sparire il gemello. C’era invece chi si nascondeva di proposito in modo che il calzino spaiato finisse per essere gettato via. Così le case iniziarono a riempirsi di calzini spaiati.

Un giorno, però, in una lavatrice finirono due strani calzini: uno verde a pois rossi, arancioni e gialli e uno a righe verdi, rosse, arancioni e gialle. Entrarono insieme e fecero in modo da restare vicini durante tutto il lavaggio. Nulla riuscì a separarli: né il sapone che cercava di farli scivolare via lontani, né la centrifuga che li sbatacchiava di qua e di là, né gli altri vestiti che tentavano di intrufolarsi tra di loro.

Finito il lavaggio i due calzini erano ancora molto vicini tanto da suscitare curiosità negli altri calzini, che avvicinandosi ai due, chiesero come mai volevano essere tanto uniti. Mai nessun calzino aveva mai visto una scena del genere.

Uno dei due rispose:

– “Lui diverso da me. Io diverso da lui. Noi diversi da voi. Siamo tutti calzini! Tutti diversi, eppure tutti con la stessa funzione! E alla fine di una lunga giornata verremo tutti tolti e gettati in qualche angolo. Guardate noi: siamo completamente diversi. Ed è proprio questa diversità a costituire la nostra forza. Vittime entrambi di quest’inutile guerra, a lungo nascosti per non finire nella pattumiera, abbiamo infine messo da parte i contrasti. Ci siamo uniti e abbiamo formato un nuovo paio, insolito e pittoresco. E l’uomo un giorno ci ha guardati, ci ha rigirati un po’ tra le mani e ha sorriso. E ci ha indossati, sfoggiandoci orgoglioso della nostra diversità. Mettete da parte odio e intolleranza. Unitevi, e fate delle differenze un punto di forza, non la ragione della vostra rivalità!”

Ma allora, come mai nelle lavatrici i calzini continuano a sparire? Beh… perché i calzini, sebbene la guerra sia finita, sono comunque rimasti un po’ dispettosi. E non c’è divertimento più grande, per loro, che guardare di nascosto le nostre facce quando, mentre stendiamo il bucato, ci ritroviamo con un solo pedalino in mano. Quindi non disperate: i calzini mancanti non si sono persi, ma solo imboscati per farci uno scherzo. Fate finta di essere imbronciati e sorpresi e vedrete che quelli salteranno fuori come per magia.

Maria Rita D’Avanzo & Francesco D’Avanzo

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