Viaggio nel mondo dei Cretesi

Ciao a tutti, oggi voglio parlarvi di una civiltà non tanto nota ma importantissima: il popolo dei Cretesi.

I Cretesi (chiamati anche popolo della civiltà minoica) si svilupparono in una piccola isola del mar Mediterraneo di nome Creta.

Anche se l’isola era piccolina si trovava in una posizione favorevole agli scambi commerciali. I Cretesi diventarono grandi commercianti e abili navigatori, capaci di orientarsi anche al buio con le stelle. La restante parte della popolazione si dedicava all’agricoltura, alla pesca e alla pastorizia ma anche l’artigianato era molto sviluppato: si producevano ceramiche, tessuti, gioielli ed anche profumi

I Cretesi costruivano dei palazzi così grandi da sembrare città. Si narra che dentro il più famoso palazzo (Il Palazzo di Cnosso) ci fosse un labirinto in cui abitava un Minotauro: un mostro metà toro e metà uomo di cui vi voglio raccontare la storia.

Il labirinto fu fatto costruire dal re Minosse per rinchiudervi il Minotauro, figlio di sua moglie.

Minotauro
Fonte: Wikipedia

A costruirlo fu un architetto di nome Dedalo che, quando ne terminò la costruzione, vi si trovò  prigioniero con il figlio Icaro. Allora Dedalo, per riuscire ad evadere, costruì delle ali che attaccò con la cera alle loro spalle ed entrambi ne uscirono volando. Si dice che Icaro, per la felicità di volare, si avvicinò troppo al sole, la cera delle sue ali si sciolse e lui cadde e morì.

Poiché nel frattempo uno dei suoi figli era stato ucciso da alcuni ateniesi, Minosse per vendicarsi, decise che la città di Atene, allora sottomessa a Creta, avrebbe dovuto inviargli ogni nove anni sette fanciulli e sette fanciulle da offrire in sacrificio al Minotauro.

Teseo, figlio del re ateniese Egeo, si offrì volontario per liberare i ragazzi ed uccidere il mostro. Giunto a Creta, Arianna, figlia di Minosse, si innamorò di lui e gli insegnò a ritrovare la via d’uscita dal labirinto utilizzando un gomitolo di lana che, srotolato, gli avrebbe permesso di seguire a ritroso le proprie tracce. Con questo trucco Teseo, ucciso il Minotauro, riportò i ragazzi ateniesi fuori dal labirinto.

La storia sarebbe finita bene se Teseo non si fosse dimenticato di ciò che aveva promesso al padre: avrebbe dovuto mettere alla sua nave delle vele bianche se fosse sopravvissuto. Invece, quello sbadato, lasciò le vele nere con cui era partito. Il padre, vedendo le vele nere e credendolo morto, per il dolore si buttò in mare e morì. Da quel momento il mare della Grecia prese il suo nome: Mar Egeo.

Sofia Vitarella.

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