Judo: la via della cedevolezza

Il Judo è uno sport individuale dove la prima cosa è il rispetto, infatti significa “via della cedevolezza”. È stato fondato dal maestro Jigoro Kano nel 1882. Essendo uno sport basato sul rispetto, prima e dopo un incontro ci si stringe la mano, ci si inchina davanti all’avversario e ci si abbraccia.

Gli inchini del judo

Ci sono diversi gradi di cinture

  1. bianca
  2. gialla
  3.  arancione
  4. verde
  5. blu
  6. marrone
  7. nera
  8. bianca rossa
  9. rossa

    Cintura Nera.
    Foto di Clker-Free-Vector-Images da Pixabay

Dopo si ricomincia ma con le doppie cinture.

In questa disciplina si usano tutti gli arti del corpo anche contemporaneamente ed è molto complicato perchè bisogna coordinare ogni movimento.

Alcuni atleti considerati divinità del judo Italiano sono: Odette Giuffrida (campionessa del mondo ad Abu Dhabi 2023), Alice Bellandi (campionessa olimpica a Parigi 2024), Assunta Scutto (vice campionessa ad Abu Dhabi 2023), Giulia Quintavalle (campionessa olimpica  a Pechino 2008).

In Giappone, i campioni sono: Abe Uta (campionessa olimpica a Tokyo 2020), suo fratello Hifumi Abe (campione olimpico a  Tokyo 2020 e campione olimpico a Parigi 2024), Ono Shohei (campione olimpico a Rio de Janeiro 2016 e a Tokyo 2020).

A judo é fondamentale usare tecniche mentali per riuscire a sconfiggere avversari fisicamente più forti. Per vincere é necessario  essere precisi nell’esecuzione dei gesti per non incorrere negli  shido, tre cartellini gialli o hansokumake (ammonizioni). Un incontro si vince con un ippon (un punto pieno) o con due punti  (i  wazari). Oppure ci sono gli osaekomi che sono delle immobilizzazioni a terra, per i più grandi (tra i 15  e i 25 anni ) si vince anche con gli strangolamenti o leve al braccio. Nel judo esistono il tori e lo uke: tori è la persona che attacca e uke è la persona che viene attaccata e subisce l’azione .

Noi amiamo questo sport e invitiamo tutti a provarlo: è molto consigliato per i ragazzi e le ragazze di tutte le età.

Giuseppe Russo, Aurora Zuppardi e Rosachiara D’oronzo

 

 

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