La danza è per tutti
“Tu da grande diventerai calciatore!”
“Ma io non voglio! Il mio sogno è diventare ballerino!”
Quante volte si sente questa frase? TROPPE!
Uffa però! Siamo nel 2024! Agenda 2030, parità di genere, io sono uguale a te, queste frasi non vi dicono niente?
Siamo sempre sullo stesso argomento: lo stereotipo della ballerina femmina.
Al giorno d’oggi tutti dovremmo fare ciò che sentiamo dentro e non condizionarci con un’idea cresciuta con noi sin dall’antichità, non imposta ma un tema in continua ripetizione.
“E vabbè, ma tesoro poi verrai bullizzato… la danza è per femmine!”
Adesso non siamo qui per imporre ai maschi di fare danza anzichè un altro sport ma il nostro obiettivo è aprire una visione diversa al mondo che ci circonda e magari cambiarla anche!
“Se fa danza è omosessuale, ma anche no!”
Scusa?! Non è sempre così e, anche se fosse, ognuno è libero di fare ciò che vuole. Siamo in un paese democratico.
Pensiamoci: che senso ha educare una persona con quest’idea se in realtà il suo cuore pensa un’altra cosa. La danza è un’arte che permette di esprimere se stessi senza paura, che si può coltivare sin da piccoli per poi magari arrivare in età avanzata coltivandola ancora.
Possiamo prendere come esempio Roberto Bolle, famosissimo ballerino classico professionista. Tra i tanti spettacoli ricordiamo anche le esibizioni con la compagnia della Royal Albert Hall di Londra. Con quest’ultima ha ballato il Lago dei Cigni e lo Schiaccianoci. Prima di arrivare a tutto questo, però, ha studiato, ed è sempre stato appoggiato soprattutto dalla madre. Ha deciso di non condividere questa sua passione poiché si sentiva a disagio parlandone. Ovviamente, poi, questo suo sentimento è scomparso di fronte alla sua evidente bravura.
Dobbiamo avere il coraggio di seguire il nostro cuore e la nostra intuizione. In qualche modo, essi sanno, che cosa vogliamo veramente diventare. Tutto il resto è secondario.
(Steve Jobs)
Bianca Balzano e Martina Ruccia