Prosciutto Crudo

Oggi Dario e io ci siamo svegliati con il desiderio di raccontarvi il nostro amore primitivo per il prosciutto crudo. Il prosciutto crudo ha le sue origini in Italia: frutto delle menti degli etruschi, un popolo vissuto intorno al IX secolo a.C. in una regione denominata Etruria, corrispondente all’attuale Toscana.

Il prosciutto crudo è una carne che viene ottenuta dalla lavorazione dell’ arto posteriore (la coscia) del suino. Dopo essere stata stagionata, viene tagliata con una tecnica che consiste nell’affettare in piccole e sottilissime fette la carne; secondo alcuni etimologi la parola prosciutto deriva da”prosciugato”, dando quindi l’idea di qualcosa che viene fatto essiccare prima di essere mangiato. In alcuni casi viene chiamato “prosciutto crudo” un qualsiasi taglio di una coscia di animale ma il vero prosciutto crudo è quello prodotto DOP (Denominazione di origine protetta), ottenuto  dalla coscia di maiale, lavorato nelle aziende di Parma e San Daniele. Inoltre il prosciutto crudo è una carne conservata molto utilizzata per esempio nelle diete perché è vitaminico e possiede grassi saturi (che l’organismo brucia più velocemente). I tipi di prosciutto crudo sono numerosi: abbiamo il prosciutto di Parma DOP, il prosciutto spagnolo e tanti altri. Il prosciutto viene servito spesso accompagnato da pomodorini, formaggi, altri salumi e vari contorni.

• È molto importante la località di produzione per l’allevamento del bestiame (dei maiali) e per l’essiccamento delle cosce.
• È essenziale l’alimentazione dei maiali perché in base a quello che mangiano crescono in maniera diversa.
• La stagionatura è fondamentale: il prosciutto italiano deve essere stagionato minimo dodici mesi prima di essere affettato ma il prosciutto iberico per almeno ventiquattro mesi
• Infine il prosciutto crudo italiano è molto più economico rispetto a quello spagnolo (lo Jamon).

Speriamo di avervi fatto venire l’acquolina in bocca.

Davide Carella-Dario Berardi