Una scoperta antichissima
Sono stati scoperti qualche mese fa, in Bulgaria, nella grotta di Bacho Kiro, i resti più antichi di Homo Sapiens in Europa.
Questi resti, che risalgono a oltre 45 mila anni fa, consistono in un dente e 5 frammenti d’ ossa e sono stati attribuiti all’Homo sapiens tramite l’analisi del DNA.
Lo studio si deve a un gruppo internazionale coordinato dall’istituto tedesco Max Plank per l’antropologia evolutiva e di cui fa parte anche l’Italia grazie all’università di Bologna.
Secondo le analisi effettuate, i fossili risalgono alla fase iniziale del Paleolitico superiore, rappresentano la più antica testimonianza della presenza della nostra specie in Europa e documentano il contatto dell’Homo Sapiens con gli uomini di Neanderthal, che portò in Europa nuovi comportamenti e influenze sulla specie.
Questa scoperta della convivenza tra le due specie può essere un importante spunto per nuove ricerche sulle origini dell’ uomo.
Riccardo Moschetti