Un mondo nascosto… sotto il tallone d’Italia!
Noi passeggiamo tranquillamente per la nostra bella Puglia, tra le sue strade, nelle sue campagne, ma cosa c’è sotto tutto questo?
Prendete: caschetto, imbracatura, torcia frontale, guanti, macchina fotografica e seguitemi!
Aspettate però! Bisogna prima fare un briefing!
- Nelle grotte non bisogna svegliare i pipistrelli che stanno dormendo, soprattutto se sono in letargo perchè, se svegliati, non troverebbero cibo e morirebbero di fame.
- Altre indicazioni: le grotte della Puglia sono soprattutto calcaree e l’acqua che le attraversa scioglie nel tempo minuscole quantità di CaCO3 (carbonato di calcio o calcare) che poi si depositano formando diverse calcificazioni. Questi 2 momenti si chiamano “dissoluzione” e “precipitazione” e sono alla base del carsismo. Nelle grotte non si devono assolutamente toccare queste calcificazioni che si sono formate durante migliaia (alcune anche milioni) di anni. Basterebbe un secondo per bloccarne l’ulteriore crescita in quanto il grasso presente sulle nostre mani non permette al calcare di continuare a depositarsi.
Ma quali sono queste calcificazioni? Impariamo a riconoscerle:
- Stalattiti: sono gli accumuli di calcare che si depositano partendo dal soffitto mentre una goccia di acqua piena di calcare cade evaporando
- Cannule: sono delle stalattiti “bucate” che si creano quando la goccia non evapora ma cade creando il fenomeno dello stillicidio
- Stalattiti eccentriche: sono delle stalattiti che non si sviluppano verticalmente rispetto alla base ma sono “storte” in quanto influenzate dalle correnti d’aria presenti nella grotta
- Stalagmiti: sono gli accumuli di calcare che salgono dal basso verso l’alto. Si creano grazie all’acqua contenente calcare che scende dalle stalattiti
- Fette di prosciutto: sono delle concrezioni che hanno una forma ondulata molto simile a delle fette di prosciutto da cui prendono il nome. In minima parte riescono ad essere attraversate dalla luce
- Colonne: sono delle stalattiti che si sono unite alle stalagmiti
- Canne d’organo: sono degli accumuli di colonne
- Pisoliti: sono delle palline di calcare che si possono trovare in acqua. Vengono chiamate anche perle di grotta.
Nel nostro tour c’è l’imbarazzo della scelta: “sotto” la nostra Puglia ci sono ben 2600 grotte! La Puglia è più bucata di un formaggio svizzero! Le grotte sono così tante che esiste un catasto che riporta le grotte naturali ed artificiali: non esiste solo il catasto delle case!
Cominciamo il tour con le Grotte di Castellana. Si dividono in tre percorsi:
- Speologico: è il percorso riservato ai più esperti perché è difficile entrarci e richiede tecniche complesse. È il più “naturale”.
- Culturale: è il percorso di “Hell in the cave” (uno spettacolo che parla dell’inferno di Dante Alighieri in grotta).
- Turistico: è stato modificato dall’uomo per renderlo accessibile a tutti. Per vederlo, i turisti vengono da molto lontano.
Continuiamo ora le esplorazioni con Il Pulo di Altamura
Il Pulo di Altamura si apre come una voragine nel paesaggio selvatico: si tratta di una depressione o, meglio, di una dolina carsica che sprofonda da una superficie di 477 metri di altitudine e raggiunge i 92 metri di profondità. La teoria più accreditata della sua formazione è il fatto che il Pulo era una gigantesca “ex grotta” a cui… è crollato il tetto! Quindi anche il Pulo di Altamura è “figlio” del fenomeno del carsismo.
Il Pulo di Altamura è, tra l’altro, ricco di grotte abitate dall’uomo almeno da 5.000 anni: alcune sue cavità sono state inserite nel catasto locale delle grotte frequentate dall’uomo fin dai tempi preistorici. Lì vicino, in una grotta, hanno trovato l’uomo di Altamura, Ciccillo, un antichissimo uomo di Neanderthal di interesse storico importantissimo; sono inoltre state riscontrate orme di dinosauri, erbivori e carnivori.
E tutto questo nella nostra bella Puglia: sorprendente, non credete?
Per chiudere, chiediamoci: come viene o verrà influenzato tutto ciò dal cambiamento climatico?
- Il fenomeno delle piogge acide, sempre maggiore a causa dell’inquinamento, aumenta il fenomeno del carsismo in quanto l’acido agisce sul calcare e lo scioglie.
- La trasformazione del carbonato di calcio è agevolata dall’aumento della temperatura.
Se non fermiamo il cambiamento climatico, il numero delle nostre grotte è destinato a crescere: potrebbe anche sembrare positivo dagli amanti della speleologia ma … anche estremamente pericoloso.
Questo è un altro dei tanti motivi per fermarlo il più possibile.